Prevenzione

Salute e prevenzione

Nella tradizione dei paesi occidentali il medico è abituato a lavorare sui sintomi e sulle malattie dei pazienti con l’obiettivo di curare, guarire o almeno dare sollievo. In medicina si pensa dunque alla salute quando questa è compromessa, minacciata o comunque quando manca. In genere le persone si rivolgono infatti ai medici quando si sentono male. Nell’antica Cina, invece, il medico dell’imperatore era pagato fintanto che il suo assistito stava bene, mentre, se si ammalava, il medico rischiava di pagare il proprio insuccesso perfino con la vita. Una medicina moderna dovrebbe saper curare le malattie, ma anche preservare la salute. Si parla di medicina preventiva proprio quando si lavora sulla promozione e sul mantenimento della salute, nonché sulle strategie finalizzate a ridurre i rischi di ammalare, di farsi del male, di morire prematuramente.

Quale salute

Ma che cos’è la salute? Su che cosa sia la salute sono state scritte molte pagine e la discussione tra gli esperti è ancora accesa. Alcuni considerano la salute come semplice assenza di malattia, altri come un continuum dinamico tra sano e malato in cui ciascun individuo si posiziona in ogni momento, più o meno in equilibrio; altri ancora definiscono “salute” una condizione determinata dall’armonia tra corpo, mente, ambiente e società; l’OMS definì nel 1946 la salute come “uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale, non la mera assenza di malattia o infermità”. E’ ben noto, infine, che l’ambiente e le condizioni sociali ed economiche influiscono in modo determinante sulla salute delle persone. Basti pensare al peso che hanno sulla salute i diversi tipi di lavoro, il traffico, l’inquinamento, l’ignoranza, le guerre, la fame. Consideriamo dunque salute la condizione in cui ciascuno, a partire dal proprio potenziale (che può essere anche quello di un disabile) abbia la possibilità di utilizzare al meglio il proprio corpo, il proprio spirito e la propria mente, come una risorsa nella realizzazione di se stesso e del proprio benessere. La medicina, ovviamente, non ha la possibilità di influire sulla salute in tutti i suoi determinanti. Senza voler estendere il concetto di salute a campi non propriamente sanitari e fatto salvo che l’ampia ed equa accessibilità all’assistenza sanitaria dovrebbe essere uno dei principi ispiratori delle politiche sanitarie di ogni paese, in che cosa consiste il lavoro della prevenzione?

Quale prevenzione

Storicamente la medicina preventiva si è sviluppata in alcuni grandi ambiti di impegno:

  • le vaccinazioni contro le malattie infettive (la poliomielite, il vaiolo, il morbillo, la rosolia..)
  • i programmi di screening per la diagnosi e il trattamento precoce di alcuni tumori (tumore del collo dell’utero con il pap-test, tumore della mammella e del colon…) e del diabete
  • il trattamento con farmaci di alcune situazioni a rischio prima che diano sintomi (la pressione alta, il colesterolo alto, lo zucchero nel sangue elevato..)
  • il supporto e l’informazione nello sforzo di migliorare o modificare le abitudini rischiose come il fumo, l’alcol, l’alimentazione sbilanciata o eccessiva, i comportamenti sessuali a rischio…

In pediatria infine, oltre alle vaccinazioni e ai controlli di crescita, il lavoro preventivo si è orientato ad insegnare ai genitori i rischi domestici e ambientali, l’uso delle cinture di sicurezza, dei cancelli per le scale, dei caschi per andare in bicicletta o per sciare, l’abitudine a controllare i denti, ad equilibrare l’alimentazione, a non esporre i bambini al fumo passivo…

La responsabilità è personale

Ma come ciascun individuo, con l’aiuto dei medici, può partecipare al processo di promozione e mantenimento della propria salute?

Innanzitutto sapendo che ognuno nasce con un profilo di rischio individuale rispetto alle malattie, che poggia sui geni, sulla storia familiare, sul sesso, e si sviluppa con l’età, l’ambiente in cui si cresce, il lavoro e lo stile di vita che si adotta. Sulla base della conoscenza di questi aspetti, il medico può aiutare le persone a limitare i danni e i rischi che determinate situazioni o comportamenti possono produrre sulla salute. Per esempio il fumo, l’esposizione a sostanze tossiche, la pratica di attività lavorative pesanti o pericolose, l’alimentazione, lo stress, il bere alcolici, l’uso stesso dei farmaci possono avere risvolti diversi sulle diverse persone (uomini, donne, portatrici o meno di malattie cardiovascolari, di fragilità della colonna vertebrale, di patologie respiratorie, eccetera).

Può essere quindi più o meno importante per la salute modificare o imparare a controllare alcuni aspetti della propria vita.

Conoscere il proprio profilo di rischio sulla base della famiglia (per esempio una familiarità per il diabete, per la depressione, per le malattie di cuore, per alcuni tumori), del sesso, dell’età, del peso, della personalità e delle abitudini, può aiutare ad impostare un programma “personalizzato” di prevenzione delle malattie e dei rischi e di mantenimento della salute con gli esami e i controlli indicati nel momento giusto (che sono pochi!), con una dieta bilanciata, con un’attività fisica adeguata, con una maggiore attenzione all’equilibrio psicologico, eccetera.

Il ruolo principale nella prevenzione appartiene all’individuo, il motore della salute è nella singola persona e si realizza nel comportamento di tutti i giorni, mentre al medico spetta il compito di informare, consigliare, coordinare, di sostenere la persona nelle sue scelte di cambiamento. In altre parole, si possono fare gli esami più ricercati e costosi, ma se si mangia troppo, si fuma tutto il giorno, si grida nel telefono mattina e sera e non si fanno mai due passi a piedi non saranno gli elettrocardiogrammi a tenere lontani i danni dal cuore…

Noi e gli altri

L’ultima considerazione sulla salute appartiene all’ambiente. Sappiamo che l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e degli alimenti ha un ruolo rilevante sulla salute di adulti e bambini. Le associazioni e i movimenti di consumatori agiscono e informano da molti anni in questo campo e sono ormai semplici da raggiungere per tutti. E’ dunque importante adottare comportamenti di tutela della propria salute, ma anche di quella degli altri, come per esempio i seguenti:

  • Andare a piedi e in bicicletta (con luci e campanello!) contribuendo così a ridurre sia gli inquinanti che il proprio colesterolo in circolo e incrementando il consumo di calorie invece di quello di carburanti.
  • Portare mascherine adeguate (con due elastici, ben regolate su naso e bocca, non troppo vecchie e di buona qualità) quando si voglia proteggersi dalle polveri urbane e dall’inquinamento da traffico, sapendo che le mascherine proteggono in una discreta misura dalle particelle sottili, dagli acari e dai pollini, ma non dagli irritanti e dalle esalazioni di vernici e pesticidi.
  • Muoversi nel traffico urbano con i mezzi pubblici, che sono gli ambienti meno esposti a benzene, monossido di carbonio e alle altre sostanze nocive, sapendo che le moto e le macchine sono i mezzi in cui i polmoni risultano maggiormente esposti (ma ricordando che il fumo di sigaretta è la maggior fonte di benzene per la popolazione generale).
  • Cercare di non usare l’automobile per i tragitti brevi, contribuendo così a ridurre l’emissione di inquinanti, la formazione di ingorghi, il consumo di carburante.
  • Ridurre anche dentro casa l’esposizione alle sostanze chimiche presenti nei mobili, nelle plastiche, nelle vernici, nei cosmetici, negli insetticidi, nei detersivi ricordando di aerare spesso gli ambienti, di leggere le istruzioni dei prodotti che si usano, di usare pochi detersivi scegliendo i meno inquinanti, di scegliere fibre naturali e legno non trattato per arredare le case e gli uffici, sapendo che truciolati e compensati rilasciano più sostanze nocive per l’uomo che non il legno massello.
  • Scegliere per sé e per i bambini alimenti semplici, freschi e variati, limitando all’indispensabile i prodotti confezionati, precotti, complicati, grassi e dolci.
  • Insegnare ai bambini il piacere di avere un corpo sano, forte, abile, in grado di muoversi con soddisfazione nella natura in tutte le sue forme con ogni clima, in ogni stagione. E se si è dimenticato questo piacere, riscoprirlo a qualunque età.
Autore:  Dott.ssa Silvia Muggia Co.S. Consorzio Sanità
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